Lo stato tensionale esistente in un punto del terreno dipende dal peso proprio, dalla storia tensionale, dalle condizioni di falda e dai carichi esterni ad esso applicati. L’applicazione consente di determinare le tensioni verticali dovute al peso proprio.
La conoscenza di tali tensioni, definite geostatiche, è di rilevante importanza per una corretta interpretazione delle prove in situ, delle prove di laboratorio ed anche quando in pratica si ricorre all’analisi limite per la soluzione dei problemi di stabilità.
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Un caso semplice quello di un terreno delimitato da una superficie orizzontale: in tale situazione:
– ogni sezione verticale può considerarsi di simmetria, non esistono sui piani verticali ed orizzontali tensioni tangenziali;
– le tensioni verticale σvo e orizzontali σho sono tensioni principali;
– la tensione verticale totale σvo alla generica profondità z è data semplicemente, nel caso di terreno omogeneo con peso unitario totale pari a γ, dalla relazione:
σvo=γ·z
e, nel caso di terreno stratificato:
σ’vo=Σγi·zi
– la tensione verticale efficace σ’vo si calcola, note le condizioni di falda e perciò noto il valore della pressione dell’acqua uo, dalla seguente relazione:
σ’vo=σvo-uo