L’applicativo permette di effettuare l’analisi di stabilità delle pareti e del fondo di scavi in condizioni drenate (anche in funzione della tipologia del terreno) e non drenate.
Le verifiche a fondo scavo drenate vengono effettuare secondo le NTC 2018 paragrafo 6.2.4.2
Possibilità di salvare il lavoro, caricare e generare un report di calcolo in formato *.docx completo di cenni teorici.
I calcoli vengono effettuati considerando la parete dello scavo verticale
Se hai problemi di accesso sincronizza la data e l’ora del tuo pc in modo automatico nelle impostazioni
Scavi in condizioni non drenate
Le verifiche di stabilità in condizioni non drenate, prescindendo dal tempo e quindi dal lento fenomeno di rigonfiamento, come già accennato inducono a giudicare differentemente le scarpate verticali in terreni coerenti da quelle in terreni incoerenti, per la maggior fiducia che riscuote l’argilla con coesione non drenata.
È vero che possono aversi scarpate verticali “provvisorie” per la presenza della coesione ma di altezza inferiore al valore critico:
che viene, appunto, dalla condizione di equilibrio limite σha= γ ∙hcrit – 2∙ cu=0
L’altezza di spinta, teoricamente nulla, può essere doppia della critica se lo scavo è armato, come risulta dalla teoria di Rankine (v. eq. 9.3 7), ossia per la stabilità del fondo dello scavo:
(2)
poiché essendo nulla l’area del diagramma di spinta è anche nulla la risultante delle pressioni.
Teorie che considerano superfici di scorrimento curve (ad es. Fellenius) conducono a valori di hcrit leggermente inferiori.
Se poi si tiene conto della fessurazione e della possibilità che le fessure si riempiano d’acqua, la (2) si dimezza, ossia riprende il valore per scavi non armati (1) cosicché alcuni autori definiscono la (1) altezza critica ridotta di scavi armati.
L’ altezza critica dipende quindi dalla coesione non drenata cu, parametro che risulta molto influenzato da varie grandezze (disturbo, fessurazione ecc…).