Le prove in pozzetto, utilizzate soprattutto in terreni granulari, consentono di determinare la permeabilità di un terreno superficiale. Il pozzetto di prova può essere di forma quadrata o circolare.
Per gli applicativi desktop per idrologia e idraulica visita: geostru.eu/idraulica.
Le fasi operative consistono nel realizzare uno scavo, riempirlo d’acqua e valutare la portata necessaria per mantenere un livello costante (prove a carico costante) oppure valutare l’abbassamento dell’acqua all’interno dello scavo (prove a carico variabile). Il pozzetto di prova può essere di forma quadrata o circolare.
Le seguenti condizioni sono necessarie per una corretta esecuzione della prova:
a) Il terreno deve essere preventivamente saturato mediante immissione di acqua in modo da stabilire un regime di flusso permanente;
b) la profondità del pozzetto deve essere pari a circa 1/7 dell’altezza, dal fondo pozzetto al livello di falda;
c) le dimensioni geometriche del pozzetto devono aumentare all’aumentare delle dimensioni dei granuli del terreno. In particolare il lato del quadrato (nel caso di pozzetti a base quadrata) o il diametro del cerchio (per pozzetti circolari) deve essere superiore a 10-15 volte la dimensione della frazione granulometrica significativa;
d) è preferibile eseguire la prova in terreni omogenei, isotropi e con coefficiente di permeabilità k > 10-6 m/s.
Di seguito si riportano le formule utilizzate per calcolare il coefficiente di permeabilità
Pozzetto circolare, prova a carico costante
k=q/(π·d·h)
Prova a carico variabile
k=d·(h2 – h1)/[32·(t2 – t1)·hm]
Pozzetto quadrato, prova a carico costante
k=q/[l2·(27·h/b+3)]
Prova a carico variabile
k=[(h2 – h1)/(t2 – t1)]·[1+(2+hm/b]/(27·hm/b+3)
Dove:
q = portata assorbita a livello costante;
h = altezza dell’acqua nel pozzetto (h > d/4);
d = diametro del pozzetto.
hm = altezza media dell’acqua nel pozzetto (hm > d/4);
t2 – t1= intervallo di tempo;
h2 – h1 = variazione di livello dell’acqua nell’ intervallo t2 – t1
b = lato della base del pozzetto.