Questa applicazione consente di effettuare la verifica a liquefazione con i metodi di Tokimatsu e Yoshimi Seed e Idriss, Boulanger & Idriss 2014.
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Per verificare la possibilità di occorrenza di fenomeni di liquefazione possono essere impiegate le procedure che nell’Ingegneria Geotecnica Sismica sono denominate ‘metodi semplificati’.Tali metodi, applicabili solo nelle condizioni di piano di campagna orizzontale o con deboli pendenze e depositi olocenici, richiedono la valutazione, fino alla profondità critica da p.c., del coefficiente di sicurezza:
FL(z)=(CRRM=7.5;σ‘v=1atm·MSF·Kσ)/CSR
CRRM=7.5;σ‘v=1atm=τult/σ‘v0 è il rapporto di resistenza ciclica, ovvero la resistenza normalizzata rispetto alla tensione verticale efficace iniziale σ’v0, per terremoto di magnitudo M =7.5 e pressione efficace di riferimento σ‘v = 1atm.
MSF è il fattore di scala della Magnitudo che è funzione, oltre che del valore della magnitudo dell’azione sismica di riferimento, anche del metodo di stima di CRR.
Kσ è il fattore di correzione che tiene conto della pressione efficace alla profondità a cui la resistenza viene valutata.
CSR=τmedia/σ‘v0=0.65·(amax,s/g)·(σv0/σ‘v0)·rd è il rapporto di tensione ciclica, ovvero la tensione di taglio ciclica media indotta dall’azione sismica di riferimento, normalizzata rispetto alla tensione verticale efficace iniziale σ‘v0), ove amax,s è il picco di accelerazione al piano campagna, g è l’accelerazione di gravità, σv0 e σ‘v0 sono le tensioni verticali rispettivamente totale e efficace alla profondità considerata, ed rd è un coefficiente riduttivo dell’azione sismica per effetto della deformabilità del terreno che può essere stimato con relazioni empiriche associate ai diversi metodi di stima di CRR (e di MSF). Il valore della tensione tangenziale media τmedia = 0.65 τmax al variare della profondità può essere più precisamente determinato con analisi di risposta sismica locale.
Documentazione di riferimento: Regione Emilia Romagna, GEOSTRU